D.ssa Alice Salmi | Psicologa Psicoterapeuta Bologna
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Disturbo ossessivo compulsivo

Disturbo ossessivo compulsivo

Secondo la classificazione del DSM-IV TR, il disturbo ossessivo compulsivo (conosciuto anche come DOC OCD in inglese), è un disturbo d'ansia caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni.

 

È un disturbo che può presentarsi sia nell'infanzia che nell'età adulta, anche se l'incidenza massima la si ha tra i 15 e i 25 anni. Colpisce circa il 2-2,5% della popolazione generale: significa che su 100 neonati, 2 o 3 svilupperanno nell'arco della propria vita il disturbo. In Italia, sono circa 800.000 le persone colpite da DOC.

 

È un disturbo che si cronicizza, anche se con fasi altalenanti di miglioramento e di peggioramento, ma a volte si aggrava fino a compromettere il funzionamento in diverse aree di vita. Raramente è episodico e seguito da una remissione completa dei sintomi.

 

Il sintomo centrale del DOC è la presenza di ossessioni e compulsioni o sole ossessioni
 
Il disturbo viene riconosciuto come tale solo se la presenza di ossessioni e compulsioni comporta una marcata sofferenza, compromette il normale funzionamento sociale e lavorativo del soggetto e se non è meglio giustificata da altri disturbi d'ansia o da malattie psichiatriche dovute a condizioni mediche generali.

 

La  persona con DOC vive con sofferenza e disagio la presenza di questi pensieri.

 

Uno dei principali problemi che viene vissuto dalla persona che soffre di un DOC  è direttamente collegato  alla presenza costante e ripetuta nella mente delle sue  ossessioni: gran parte della giornata, è occupata da immagini, pensieri e/o idee che non lasciano tregua e spazio per dedicarsi ad altro e lasciano a fine giornata il soggetto esausto.

 

La seconda ragione di sofferenza riguarda proprio il contenuto delle ossessioni: le idee e i pensieri ossessivi sono minacciosi e ansiogeni perché riguardano il timore di essere esposti a un pericolo ("potrei infettarmi", "potrei far danneggiare mia figlia", "potrebbe esplodere la casa e tutto il palazzo") e di essere in qualche modo responsabili e colpevoli di tale pericolo, ovvero di rendersi persone immorali, cattive o pericolose ("sarebbe colpa della mia superficialità", "non ho fatto quando in mio dovere per proteggere i miei famigliari").

 

La seconda grande categoria di sintomi sono le compulsioni o rituali. Consistono in azioni mentali e comportamentali che si manifestano in risposta alle ossessioni e che ne rappresentano un tentativo di soluzione; di solito sono seguite da un senso sollievo